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VALICHI ALPINI
Le limitazioni alla circolazione

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DATI SU COMMERCIO E TRASPORTI
DATI NAZIONALI
Istat - Commercio estero extra UE

A ottobre 2025 l’Istat ha stimato, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, una flessione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-3,7%) rispetto alle importazioni (-0,6%).

Nel trimestre agosto-ottobre 2025, rispetto al precedente, l’export si è ridotto dell’1,4%; a contribuire sono state le minori vendite di beni di consumo durevoli (-6,8%) e non durevoli (-3,5%) e di beni strumentali (-4,9%), mentre sono cresciute le esportazioni di energia (+11,2%) e beni intermedi (+6,2%). Nello stesso periodo, l’import è diminuito dello 0,6%, per effetto della riduzione degli acquisti di energia (-8,6%) e beni strumentali (-0,5%).

A ottobre 2025 l’export è cresciuto su base annua del 3,5% (era +10,9% a settembre) e l’import del 4,1%, nello stesso periodo l’export e l’import con gli Stati Uniti sono aumentati rispettivamente del 9,6% e dell’89,4% su base annua.

Nei primi dieci mesi del 2025 l’avanzo commerciale con i  paesi extra Ue è stato pari a +40,6 miliardi di euro, in riduzione rispetto allo stesso periodo del 2024 (+45,3 miliardi). (Link)

Istat – Commercio con l’estero e prezzi all’import

A settembre 2025 l’Istat ha stimato una crescita congiunturale più ampia per importazioni (+4,1%) rispetto alle esportazioni (+2,6%). L’aumento su base mensile dell’export è stata dovuta  alle maggiori vendite verso l’area extra Ue (+6,4%), mentre l’export verso l’area Ue ha registrato una riduzione dello 0,8%. Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, l’export è cresciuto del 2,0% e l’import è rimasto pressoché stazionario (+0,1%).

A settembre 2025 l’export è cresciuto su base annua del 10,5% in termini monetari e del 7,9% in volume. La crescita tendenziale dell’export ha riguardato entrambe le aree, Ue (+10,2%) ed extra Ue (+10,9%). L’import ha registrato un incremento tendenziale del 9,9% in valore, che ha coinvolto in misura più marcata i mercati extra Ue (+13,7%) rispetto a quelli Ue (+7,2%); in volume, le importazioni sono cresciute dell’11,9%. (Link)

MASE – Prezzo medio del gasolio

Il prezzo medio del gasolio nella settimana compresa tra il 24 novembre e il 30 novembre 2025 è stato di 1.701,37 di cui: accise 632,40 e IVA 306,80, registrando una riduzione dell’1,26% rispetto alla settimana precedente ed un aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. (Link)

Trading Economics – Prezzo dell’elettricità

L'elettricità in Italia ha raggiunto il valore di 129,55 euro/MWh il 4 dicembre 2025, aumentando del 14,75% rispetto al mese precedente e diminuendo del 12,78% rispetto allo stesso periodo del 2024. (Link)

DATI INTERNAZIONALI
Drewry – World Container

L’andamento dei noli marittimi evidenzia che al 4 dicembre 2025 il WCI, riferito ai contaneir di 40 piedi, è stato pari a 1.927$, registrando un incremento del 7% rispetto alla settimana precedente ed una riduzione del 45% rispetto al valore misurato nella stessa settimana del 2024. Nell’ultima settimana sulle principali tratte le tariffe dei noli sono aumentate tra il 2% (Rotterdam-Shanghai ) ed il 15% (Shanghai – Genoa); si sono state registrate contrazioni per gli andamenti annuali sulle rotte Shanghai-Rotterdam, Shanghai-Genoa, Shanghai-Los Angeles, Rotterdam-Shanghai, rispettivamente del 53%, 52%, 39%, 11%.  (Link)

Baltic Exchange – Baltic Exchange Dry Index

L’indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo del 4 dicembre 2025 è aumentato del 40,54% rispetto al mese precedente e del 142,67% rispetto all’anno precedente, avendo raggiunto i 2.815$. (Link)

WorldACD – Air Cargo Market Trends

Il trasporto aereo mondiale di merci è aumentato del 4% a ottobre 2025 rispetto a ottobre 2024 ed è rimasto stazionario nella settimana compresa tra il 17 ed il 23 novembre 2025 rispetto alla precedente. Le tariffe medie mondiali, basate su un mix di prezzi spot e tariffe contrattuali, sono diminuite del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024 ed aumentate rispetto alla settimana precedente del 3% ed hanno raggiunto i 2,68 $/kg. (Link)

DATI ECONOMICI
DATI NAZIONALI
Istat – PIL

Nel terzo trimestre del 2025 l’Istat ha stimato che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,1%  rispetto al trimestre precedente e sia cresciuto dello 0,6% in termini tendenziali. La variazione acquisita per il 2025 è stata pari allo 0,5%.

La variazione congiunturale è stata la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di una diminuzione in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. (Link)

Istat – Inflazione

Nel mese di novembre 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione, al lordo dei tabacchi, ha registrato una variazione del -0,2% su base mensile e del +1,2% su base annua (come nel mese precedente).

L’“inflazione di fondo” al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al 

netto dei soli beni energetici hanno entrambe rallentato da +1,9% a +1,8%. L’inflazione acquisita per il 2025 è stata pari a +1,5% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato una variazione pari a -0,2% su base mensile e a +1,1% su base annua (da +1,3% del mese precedente). (Link)

Istat/Eurostat – Produzione industriale

A settembre 2025 l’Istat ha stimato che l’indice destagionalizzato della produzione industriale sia  aumentato del 2,8% rispetto ad agosto. Nella media del periodo luglio-settembre 2025 si è registrata una riduzione del livello della produzione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

L’indice destagionalizzato ha mostrato aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: energia (+5,4%), beni strumentali (+1,4%),  beni intermedi (+1,3%) e beni di consumo (+1,0%).

A settembre 2025 l’indice generale è aumentato in termini tendenziali dell’1,5%. L’evoluzione positiva è stata diffusa in tutti i comparti: beni consumo (+2,3%), beni intermedi (+1,3%) e beni strumentali (+0,9%) e energia (+0,6%). (Link)

Dal confronto con i principali partner europei si rileva una ripresa della produzione industriale per tutti, più netta per Italia e Germania.

Istat – Fatturato dell’industria e dei servizi

A settembre 2025 l’Istat ha stimato che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, sia 

aumentato in termini congiunturali del 2,1% in valore e del 3,0% in volume, registrando dinamiche positive sia sul mercato interno (+1,5% in valore e +2,7% in volume) che su quello estero (+3,1% e +3,4% rispettivamente in valore e in volume). Per il settore dei servizi si è stimata una crescita congiunturale dell’1,8% in valore e dell’1,6% in volume, in particolare per il Trasporto e magazzinaggio si è registrato una riduzione dell’1,8% in valore e del 2,3% in volume.

Nei servizi si sono registrati incrementi tendenziali dell’1,8% in valore (+2,9% per il Trasporto e magazzinaggio) e dello 0,6% in volume (+0,2% per il Trasporto e magazzinaggio). (Link)

Istat – Fiducia delle imprese

A novembre 2025 l’indice del clima di fiducia delle imprese è aumentato da 94,4 a 96,1. La fiducia è migliorata nei comparti dell’industria, nel commercio al dettaglio e nei sevizi di mercato mentre è diminuita nelle costruzioni. (Link)

Istat – Tasso di disoccupazione

Nel mese di ottobre 2025 il tasso di disoccupazione totale è stato del 6,0%. In termini tendenziali (ottobre 2025 rispetto a ottobre 2024) è stata riscontrata una riduzione dello 0,2%. (Link)

DATI INTERNAZIONALI
Commissione europea - PIL e inflazione

La Commissione europea, nell’Autumn 2025 Economic Forecast, ha previsto una crescita del PIL nel 2025 dell'1,4% nell'UE (+0,4 per l’Italia) e dell’1,3% nella zona euro. La crescita dell'UE dovrebbe rimanere dell’1,4% nel 2026 (+0,8 per l’Italia).

Si prevede che l'inflazione continuerà a calare nel 2025, scendendo al 2,1% nell'area euro (+1,7% per l’Italia) e poi intorno al 2% nei prossimi due anni (+1,3% e +2,0% per l’Italia). Nell'UE, l'inflazione dovrebbe rimanere leggermente più alta, scendendo al 2,2% nel 2027. (Link)

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